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   Don Lido

Prefazione

Don Lido era un poeta? La domanda non è retorica. Chi ha conosciuto il parroco di Rosia, chi è stato suo parrocchiano per anni e si trova di fronte a questi suoi scritti inediti, sarà probabilmente preso da un comprensibile moto di sorpresa e si porrà spontaneamente questa domanda.

  Come rispondere? Don lido è stato un parroco molto amato. Egli si è fatto apprezzare per le sue grandi dote umane, per la sua semplicità ed è ancora, a distanza di 17 anni dalla sua morte, nella memoria di tutti coloro che lo hanno conosciuto, amato e stimato. Eppure, anche fra questi, pochi sapevano che egli scrivesse poesie. D'altra parte lui stesso, forse per un personale senso di grande umiltà, a questo interesse dava poca importanza.

 Che giudizio dare dunque oggi di questi componimenti ?

 Chi conosceva Don Lido  sarà portato a dare ad essi un particolare valore umano e religioso perché potrà ritrovarvi tutta la sensibilità dell'uomo, la sua dolcezza, la sua semplicità, la sua visione religiosa, la sua solida fede, in una parola le sue grandi e innumerevoli qualità umane.

    Già questo basterebbe  a riconoscere l'utilità del lavoro fatto per dare a questi scritti, rimasti fino ad ora 'nel cassetto', una divulgazione nella forma di stampa.

 Ma chi leggerà più attentamente le 26 poesie che compongono la presente raccolta si renderà subito conto che esse hanno anche un valore aggiunto intrinseco, formale, che è proprio della vera poesia.

  Fra tanti che si dilettano a scrivere poesie, non è facile trovare il vero 'poeta' ; rari sono coloro che possano aspirare al riconoscimento di questo titolo. A me sembra che Don Lido appartenga a quest'ultimo genere di persone. Sì, Don Lido era un Poeta.

 Leggendo queste poesie, si ha subito l'impressione che l'autore domini completamente la materia di cui dispone; emerge da esse una scrittura pura, di grande efficacia stilistica e una semplicità che è il risultato maturo di una lunga pratica con il testo poetico.                                                           

 Si ha l'impressione di trovarsi di fronte ad un poeta che ha appreso la lezione del novecento, riuscendo a fare della semplicità, come alcuni nostri più maturi poeti (mi viene in mente ad es. Saba), il punto di forza della propria poetica.

 In alcune poesie, soprattutto quelle che parlano della natura, come 'Finzioni', 'Stella filante', 'Tempesta' ed altre ancora, sembra che Don Lido abbia fatta propria anche la lezione  di un grande poeta, come il Pascoli. In esse riesce a far assurgere un particolare insignificante della natura a valore metaforico universale dell'uomo e della sua precaria condizione di esistenza.

 In tutte prevale quel rapporto incantato con la natura che hanno i bambini e che mantengono, da adulti, solo i poeti e certi uomini dall'animo grande, come Don Lido.

 Quante poesie ha scritto  nel corso della sua vita e quante di esse si trovano in questa raccolta?

Naturalmente non è possibile dare una risposta definitiva e certa a questa domanda.

 Don Lido affidava le poesie che gli venivano nell'ispirazione di un momento a foglietti occasionali che venivano poi lasciati lì e che non sono mai stati risistemati, finché era in vita. Lui stesso ha fatto conoscere ai parrocchiani solo una di queste poesie "Sardegna", pensando a divulgarla con un vecchio ciclostilato, in occasione di una gita.

 I manoscritti sono stati messi insieme da alcuni parrocchiani alla sua morte, trascritti in un quaderno e conservati gelosamente fino a quando è stato deciso di curare la presente pubblicazione.

 In uno di questi foglietti c'è un elenco, scritto da lui, di suo pugno, con un pennarello, che indica i titoli di 20 poesie.

Gran parte di esse sono comprese, insieme ad alcune altre, nella presente edizione, ad eccezione delle seguenti: S.Antimo, Ritiro, Nubi, La morte della madre, Il mio campanile, che non sono state trovate e che, probabilmente, sono da considerarsi ormai perdute.

 E' da credere quindi che siano quelle che pubblichiamo adesso, queste sopraindicate e poche altre le poesie che ha scritto Don Lido, almeno nel periodo rosiano (1960-1984).

  Come si può vedere, non sono molte, ma quanto basta a documentare una dote naturale ed una passione che si è protratta nel corso di tutta una vita.

 Rimangono da dire due parole sulle prose.

 Sono solo quattro  di numero, non sufficienti quindi a documentare l'attività di Don Lido come scrittore. Le abbiamo messe solo perché possono aprire uno spiraglio sul suo rigore morale e religioso e sul modo semplice ed efficace con cui svolgeva abitualmente la sua funzione pastorale.

                                           Prof. Francesco Rossi

E-Mail: prof@francescorossi.it


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